Il 7 gennaio leggo sul
Corriere della sera una notizia molto particolare. Un uomo
d'affari inglese di 55 anni scopre dopo vent'anni di non essere il
vero padre dei suoi tre figli: i medici hanno scoperto che è
sterile. L'uomo reagisce chiedendo la restituzione di 4 milioni dati
alla ex moglie per il divorzio mentre i rapporti con i figli si
deteriorano. Lui si sente derubato di un pezzo importante della sua
vita.
Possiamo immaginare lo
choc, essere traditi dalla consorte e in più scoprire di non essere
padre. Uscendo dal caso singolo, è interessante interrogarsi
sull'essere genitore. Chi lo è, il padre biologico o quello che ha
cresciuto il bambino condividendo con la madre gioie e dolori della
crescita? Una domanda che ci si pone da sempre alla quale però
ognuno ha fornito le proprie risposte, a seconda del punto di vista
personale. L'argomento si intreccia con l'adozione. Tanti genitori
adottivi dichiarano di provare lo stesso amore, la stessa dedizione
avvertita per i figli biologici ed affermano che essere genitori è
una condizione umana unica e non negoziabile.
Essere madre significa
dare senza chiedere nulla in cambio, vuol dire amare senza
condizioni i propri figli. Essere padre è la stessa cosa? Se
adottiamo un figlio dovrebbe essere la stessa cosa, il padre non
partorisce mai e quindi dovrebbe vivere l'amore per il figlio al di
là della biologia. Per una madre adottiva la questione è diversa,
il bambino che arriva a casa non è cresciuto nel suo grembo, non lo
ha partorito, ma l'istinto materno femminile la conduce presto a
affezionarsi al figlio adottivo. Ma allora come la mettiamo con i
detti popolari che ci suggeriscono che il sangue non è acqua e
quindi che la “voce dei geni” è capace di sussurraci l'amore per
i figli. Già, però ci sono genitori biologici incapaci di amare i
propri figli... e allora ritorniamo al punto di partenza senza aver
trovato una risposta universale al nostro quesito iniziale.
Ognuno
può riflettere attorno a questo dilemma, nel frattempo credo di
poter concludere affermando che l'amore è una forza potente capace
di sfidare ogni avversità e al di là della genetica, della biologia
e della convenzione, se ami un figlio e dopo anni scopri che non è
frutto del tuo seme non puoi smettere di amarlo. Per tornare al caso
dell'uomo d'affari inglese, non si può cancellare un sentimento per
un piccolo particolare, a meno che il figlio si considera soltanto un
mezzo per mostrare la propria fiera virilità.
Maria
Giovanna Farina
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