martedì 8 gennaio 2019

Si può smettere di amare un figlio?


Il 7 gennaio leggo sul Corriere della sera una notizia molto particolare. Un uomo d'affari inglese di 55 anni scopre dopo vent'anni di non essere il vero padre dei suoi tre figli: i medici hanno scoperto che è sterile. L'uomo reagisce chiedendo la restituzione di 4 milioni dati alla ex moglie per il divorzio mentre i rapporti con i figli si deteriorano. Lui si sente derubato di un pezzo importante della sua vita.

Possiamo immaginare lo choc, essere traditi dalla consorte e in più scoprire di non essere padre. Uscendo dal caso singolo, è interessante interrogarsi sull'essere genitore. Chi lo è, il padre biologico o quello che ha cresciuto il bambino condividendo con la madre gioie e dolori della crescita? Una domanda che ci si pone da sempre alla quale però ognuno ha fornito le proprie risposte, a seconda del punto di vista personale. L'argomento si intreccia con l'adozione. Tanti genitori adottivi dichiarano di provare lo stesso amore, la stessa dedizione avvertita per i figli biologici ed affermano che essere genitori è una condizione umana unica e non negoziabile.
Essere madre significa dare senza chiedere nulla in cambio, vuol dire amare senza condizioni i propri figli. Essere padre è la stessa cosa? Se adottiamo un figlio dovrebbe essere la stessa cosa, il padre non partorisce mai e quindi dovrebbe vivere l'amore per il figlio al di là della biologia. Per una madre adottiva la questione è diversa, il bambino che arriva a casa non è cresciuto nel suo grembo, non lo ha partorito, ma l'istinto materno femminile la conduce presto a affezionarsi al figlio adottivo. Ma allora come la mettiamo con i detti popolari che ci suggeriscono che il sangue non è acqua e quindi che la “voce dei geni” è capace di sussurraci l'amore per i figli. Già, però ci sono genitori biologici incapaci di amare i propri figli... e allora ritorniamo al punto di partenza senza aver trovato una risposta universale al nostro quesito iniziale.
Ognuno può riflettere attorno a questo dilemma, nel frattempo credo di poter concludere affermando che l'amore è una forza potente capace di sfidare ogni avversità e al di là della genetica, della biologia e della convenzione, se ami un figlio e dopo anni scopri che non è frutto del tuo seme non puoi smettere di amarlo. Per tornare al caso dell'uomo d'affari inglese, non si può cancellare un sentimento per un piccolo particolare, a meno che il figlio si considera soltanto un mezzo per mostrare la propria fiera virilità.
Maria Giovanna Farina

Nessun commento:

Posta un commento