mercoledì 12 aprile 2017

Il duplice volto della passione


La passione, un termine che mostra tutta la forza di chi ama, si dirige ovunque ci sia amore per qualcuno o per qualcosa. La passione per una donna, un uomo, un lavoro, una materia, un figlio, uno stile di abbigliamento… potremmo fare un elenco interminabile. Chi studia l’amore non può fermarsi ad una sola forma di passione ma deve, come ci ha insegnato Platone, contemplare e ricercare ogni forma di amore e, aggiungo io, di passione che pervade l’oggetto d’amore. Ma la passione è anche quella del Cristo sul Golgota, una passione, la sua, che è sinonimo di morte imminente dopo sofferenze indicibili. La passione è dunque anche sofferenza fisica e spirituale. Che differenza passa tra le due passioni di cui sto argomentando? Se pur differenti e dominate da opposte pulsioni (vita e morte), hanno in comune una forza, una potenza che fa di esse due compagne di strada. Non fu l’amore a fare di Cristo un martire salvatore dell’umanità ferita dal male? Al di là dell’implicazione religiosa, del Suo messaggio, c’è passione, punto di potente incontro tra bene e male dove il bene trionfa con la passione del sacrificio. Nelle altre occasioni la passione regolata dall’amore investe con forza il proprio oggetto, lo ama tanto da soffrire la sua mancanza; la passione esce a volte come una potente carica quasi pericolosa e per questa ragione si intreccia con la violenza e la morte. La passione troppo forte e incontrollata può condurre al rischio di autodistruggersi, pensiamo alla passione dei base jumper che si lanciano con la tuta alare, sport estremo che può condurre alla morte.
Resta il fatto che quando qualcuno e o qualcosa ci appassiona siamo mossi da una molla che tende ad espanderci, per questa ragione è bene mettere in primo piano il significato vitale di questa parola capace di non farci soccombere a pericolosi stati depressivi. Impariamo quindi a riconoscere le nostre passioni per non caderne vittime, bensì per farne il motore della vita.
Maria Giovanna Farina   ©Riproduzione riservata