domenica 16 giugno 2013

Sesso e coccole: dialogo con l'altro

Desiderio, impegno, racconto



Nella risposta precedente al problema di Nadia parlo di ritornare alle origini del nostro amore: intendo non dimenticare i primi momenti, quelli più belli e  coinvolgenti. Ci devono essere stati, naturalmente! Ciò serve a testare il polso del nostro amore: siamo ancora capaci di emozionarci? Provare piacere? L’amore di coppia di cui si parla nel nostro blog è l’amore erotico, un’unione in cui il sentimento convive con il desiderio sessuale per l’altro. Sappiamo quanto la passione per il compagno o la compagna sia la molla che ci protende verso. Se è davvero la nostra metà dobbiamo lottare per non perderla e per comprendere se ancora è la nostra parte mancante dobbiamo mettere alla prova i sentimenti. Il ritorno alle origini permette la ri-nascita tipica dell’amore. Nessuno ha la bacchetta magica, il sesso è importante ma non definiamolo componente: in realtà non si può parlare di componenti. L’essere umano è un tutto, non una somma delle parti, per questo amore coinvolge il corpo e la mente di chi ama senza lasciare fuori nulla. Se riusciamo a tornare alle origini nel senso che ho esposto, può emergere un nuovo desiderio per l’altra parte della coppia: sarà questo desiderare a condurci ancora al piacere di stare vicini, coccolarci e allo stesso tempo amarci nel senso più completo. Corpo e anima.
Dobbiamo provarci seguendo semplici mosse:

I - ricordare impegnandoci nel tornare indietro senza timore
II - lasciar emergere le sensazioni più forti
III - raccontare al partner e coinvolgerlo/a


Questi tre passaggi importanti richiedono impegno e desiderio di realizzazione: solo se li affrontiamo in questi termini porteranno buoni risultati.

Maria Giovanna Farina © Riproduzione vietata

lunedì 10 giugno 2013

Più coccole meno sesso?

Prove di dialogo con se stessi: 
primo passo verso la ri-nascita

Come ho annunciato parte da oggi un nuovo corso del blog: spazio ai quesiti dei lettori. Nadia è la prima lettrice a cui rispondo, la tematica da lei proposta mi sembra adatta ad aprire l’argomento “amore e difficoltà relazionali”.



Questo nostro amore così complicato, a volte indifferente, altre stupendo e degno di essere vissuto, talvolta ci crea qualche complicazione più grande delle altre. Quante storie ci passano accanto, sopra, sotto e dentro l’anima senza poter ascoltarle veramente. Per non relegarle o classificarle come “casi”, è bene soffermarsi un attimo di più e leggerle, rileggerle e rileggerle ancora finché non se ne riesca a cogliere l’intima essenza. 
L’esperienza di Nadia quasi cinquantenne, è una tra quelle che mi sono giunte privatamente per chiedere quale fosse la strada più semplice da percorrere per farsi coccolare dal marito: sì, proprio le coccole sono in cima ai desideri di Nadia, il sesso non le manca. Non le risponderò: “È normale dopo anni di matrimonio che gli slanci affettivi diminuiscano”, non posso dare una risposta generica ad una domanda precisa, ma non conoscendo a fondo la storia di questa donna non è possibile neppure dare un suggerimento personalizzato. E poi il suggerimento deve essere utile a tutti.
Sapete qual è l’errore più diffuso che si commette? Ci si dimentica di ciò che siamo stati, si perde del tutto il ricordo dell’origine del nostro amore, di ciò che abbiamo provato all'inizio della storia. Allora iniziamo col fermarci a pensare, qualche minuto al giorno dobbiamo concederlo al nostro amore, e portiamo alla luce l’emozione delle prime volte, il sapore dolce dei primi baci…questo ci può dare una carica utile a generare un movimento nuovo che nuovo non è: è solo quella forza dimenticata. Complice nefasta della dimenticanza: l’abitudine. Al prossimo passo vedremo come proseguire il cammino, per ora c’è molto da riflettere.

Maria Giovanna Farina © Riproduzione vietata


venerdì 7 giugno 2013

L'amore negato



Chi nell'infanzia non è stato amato, o pensa di non esserlo stato, vive spesso nella ricerca continua dell’amore negato. Ciò allontana dalla felicità perché non riusciamo a trovare quello che stiamo cercando. Ma che cosa stiamo cercando? Il calore, l’avvolgimento, la protezione che i genitori ci hanno in qualche modo negato. Anche se è possibile che non ci sia stata veramente una carenza affettiva, ma ciò sia frutto di una nostra errata percezione del comportamento dei genitori, la ferita del non amore esiste e dobbiamo evitare che continui a sanguinare. Chi ha subito una carenza affettiva importante è spesso alla ricerca di un partner che lo ripaghi della mancanza, ma qualora lo trovasse, fatica a godere del suo amore perché il non amato non è mai sazio e pretende dal partner ciò che non ha avuto. Spesso questo individuo ha una bassa considerazione di sé e si convince che non troverà mai qualcuno che lo ami veramente. Cosa fare? Accettare la condizione di non amato non come una sconfitta, ma come un punto di partenza per la propria ri-nascita. Sicuramente la situazione indicata è complessa e non risolvibile con pochi suggerimenti, dobbiamo come sempre però fare un primo passo verso la risoluzione del nostri dolori e possiamo iniziare con questa frase: “Io sono degno d’amore”, ce la dobbiamo ripetere ogni giorno davanti allo specchio per imparare a crederci. Vorrei sottolineare l’importanza del guardarsi allo specchio, noi passiamo la vita ad essere osservati ma non possiamo osservarci in tempo reale. Dobbiamo ri-trovare lo specchio in modo positivo (non per aumentare la nostra vanità) ma come strumento per conoscerci meglio, per guardarci in faccia.

Maria Giovanna Farina (© Riproduzione vietata )

giovedì 6 giugno 2013

Amore e filosofia pratica

Il blog come luogo di interazione


ll blog dell’amore erotico diventa un luogo di interazione filosofica sull'amore, rinnovandosi come la filosofia insegna nella pratica, per dare spazio ai quesiti dei lettori. La prima considerazione sarà pubblicata domani 7 giugno in concomitanza con Siamodonne.it sul tema delle carenze affettive. Qual è il primo passo? Lo scopriremo insieme. Vi aspetto!