domenica 31 luglio 2016

Lettera d'amore: la passione dei sensi

Mi piace tornare nella parte di cielo dove ti sei perso.
(Dove ti sei perso?)
Mi chiedo ancora dove tu possa essere impigliato, oltre quale rete metallica osservi i miei occhi arrugginiti dalla polvere di lacrime secche.
Lubrifico la vita, pensando a quanti liquidi dolci ci siamo scambiati sul palcoscenico di una passione ballerina. Danzavamo formando una coreografia di ombre cinesi un boccascena perfetto per la fusione:
corpi e sudore.
L'ultima notte e anche la prima, tampona la fronte timbrando ogni immagine. La sequenza bollente di noi arrotolati nella seta della tua pelle madida dai tratti lenti, segnati da una lingua in cerca di piacere, le braccia tese premevano i miei fianchi umidi riducendo sempre più la distanza delle nostre figure ondeggianti.
Scontravo forte le mie labbra lasciandole scolpire tagli dal sapore intenso e alcolico del Martini appena sorseggiato
dalle quali
sbocciavano parole calde
vogliose
sussurrate lente
quasi soffiate dentro
i miei occhi blu che incendiavano l'anima vibrante
delle tue fantasie
davanti il mio corpo semi nudo
il seno prendeva forma attirando la durezza dei tuoi movimenti.
Piccole riprese a scambi di ossigeno e saliva.
In attesa di te.
E ti attendo nelle notti di luna piena, quando il bianco scalda più di una soleggiata marittima.
Sulla riva del cielo.
Tua F."
Katyg
Katyg è una blogger, tratta il tema della disabilità e si occupa di pittura katyg.altervista.org

sabato 23 luglio 2016




E narro per te quell'amore che tanto caro fu ai provenzali, a Cavalcanti, Guinizelli. Quell'amore che fu oggetto d'interesse da parte dello stesso Dante collocando all'inferno i due amanti: Paolo e Francesca. Narro di quel sentimento preso a condannato come peccato, che ancora oggi spesso per pudor si reprime. Sono qui, adesso, a declamarlo senza alcuna vergogna: son fatta di carne non solo di spirto. E ti desidero in modo così dolce, ardente e forte che parole non bastano a renderlo. In questa fredda notte d'inverno desidero poterti avere accanto, scaldare il mio corpo con il tuo, sentire le tue braccia cingermi il busto e inebrianti del tuo profumo. Desidero baciarti il collo, sussurrarti in silenzio il mio nome, ascoltare il tuo battito. Non riesco a domare queste pulsioni, ne sono vittima o schiava questo non saprei definirlo. Tu sei cosi lontano e non posso far altro che continuare a sognare. Vorrei unirmi a te e dimenticare il resto del mondo, ascoltare per una volta ciò che sento dentro. La mia anima è sofferente, il mio cuore dolente; non può esserci dolore peggiore di un amore che arde di passione e dolente perché non consumato. Sento che non riesco a controllarla, questa passione ha già preso il timone della mia navicella, la ragione si è persa in balia di questa tempesta. Questo breve oblio non mi spiace, anzi mi rende viva.
A presto amore mio. Io continuo ad aspettarti e a curar la fiammella di questo amore affinché non si spenga.


Marika Addolorata Carolla

lunedì 18 luglio 2016

Emma Fenu: madrina delle lettere d'amore

Profumo di te e di tè



Mi sveglio fra le coperte fresche dell’alba scarlatta e grigia, striata di baci della mia bocca tinta dal rossetto e dal riflesso dei tuoi occhi, trasparenti e liquidi, che riflettono ogni cielo, ogni paese, ogni parte del mondo. 
Quando ti guardo, quando fisso le mie iridi sulle tue, queste ultime diventano nocciola, diventano miele, diventano me. In te mi ritrovo, specchiata, per quello che sono e sarò. Sento il tuo profumo sul cuscino: un misto di colonia pura, di polvere del deserto, di spezie. Profumi di tè e di te. Ti si può bere, quando dormi. Sei caldo e dissetante, ingenuo e malizioso, morbido e duro. Ti si può sfilare la maglietta bianca e lasciarti senza difese: per attimi infiniti sei frutto del mio grembo, poi ti fondi con il mio grembo, e ci partoriamo insieme, figli l’uno dell’altro. Allora anche io profumo di vaniglia, di cioccolato, di te e di tè. Mi resta addosso quest’effluvio di corpi, di umori e di anima. Prima è dolce, poi è amaro, poi velenoso.
Oggi mi intossica di nostalgia, perché da più di 60 notti sono sposa della luna soltanto, in un’intesa complice e silenziosa. Entrambe bianche, entrambe nere, entrambe con crateri sconosciuti. Ma io brillo di luce mia, amore, e come una torcia brandisco la mano nel buio per cercarti, fino a quando il sorgere del sole rende vana la mia ricerca. Aspetto di sentire la tua voce; il telefono è un surrogato delle nostre bocche, a volte sembra sprigionare l’alito del nostro desiderio. Aspetto, ma è presto, ancora. Allora, per farmi ingannare dal Tempo, ti scrivo parole che non ti dirò, perché le leggerai, seppur non su questo foglio, ma nei miei occhi. 
Anche i miei sono liquidi e trasparenti come i tuoi quando amo: ora sono un foglio di carta con striature di penna nera, tatuaggi su un corpo di carta che non conosci, che è solo mio.
Il corpo di carne e sangue è tuo.
L’anima di zucchero e fiele è tua.
Sono più tua che mia quando mi stringi, ma la pelle di carta è il mio segreto. 
Qual è il tuo?
Emma Fenu ©Riproduzione riservata
Emma Fenu è scrittrice, articolista e blogger


inviate le vostre lettere al modulo del blog o a mg.farina2@alice.it 
inserendo il testo nel corpo della mail e non come allegato. Grazie.



venerdì 15 luglio 2016

Lettere d'amore per il blog dell'amore

Lettere d’amore da pubblicare nel blog

 
Dipingo d'amore, disegno di Flavio Lappo, 2016

Lancio un appello ai lettori del blog: mi piacerebbe ricevere le vostre lettere d’amore. Mi spiego: lettere che avete scritto ma soprattutto quelle che avreste voluto scrivere o che avete nel cassetto. Lettere che raccontano la passione nelle sue varie sfaccettature, lettere che possono insegnare a noi che leggeremo qualcosa di nuovo o qualcosa di vecchio rivisitato. Scrittura autobiografica da condividere, da far venire alla luce, scrittura per liberare emozioni.
Le pubblicherò volentieri. Le aspetto!

p.s. inviatele al modulo del blog o a mg.farina2@alice.it inserendo il testo nel corpo della mail e non come allegato. Grazie. 
Maria Giovanna Farina