Innamorarsi
di chi non è libero potrebbe essere un alibi o forse c’è qualcosa
di meno scontato? Possiamo scoprirlo…
Dimmi che mi ami, acrilico su tela di Flavio Lappo |
Ci
sono persone che si innamorano sempre della donna o dell'uomo di
qualcun altro. Può capitare a chiunque, ma quando diventa una
costante non è più un caso bensì una ripetizione ossessiva che fa
male a tutti. Sappiamo quanto innamorarsi di qualcuno già impegnato
sia una sventura per tutte le conseguenze che ne derivano,
dall'impossibilità di una relazione vissuta giorno per giorno alla
luce del sole fino al rischio continuo di essere scoperti dal partner
ufficiale. Ma come mai mi continuo ad innamorare di persone
impegnate? È la domanda ricorrente. La risposta: perché per te
l'amore diventa eccitante se è un “furto”. Tutti da bambini
abbiamo rubato un oggetto piccolo e insignificante: alzi la mano chi
non lo fa fatto? Mi riferisco ad un'età in cui si è consapevoli che
si sta rubando e ci si prepara all'azione. Giunti sul luogo del
“delitto”, l'adrenalina sale, si prova un'ebrezza piacevole e
allo stesso tempo timorosa, ma vinto ogni batticuore si allunga la
mano. Quell'oggetto è nostro, se nessuno ci coglie in fallo e non
viviamo la vergogna di sentirci ladri possiamo tranquillamente
riprovarci. Nella maggior parte dei casi non si diventa rapinatori
seriali e la soddisfazione di aver infranto le regole è sufficiente.
Ma se l'appropriamento indebito diventa l'unica modalità di
acquisto, ecco che ci trasformiamo in ladri e non sempre di
oggetti...a volte di persone. Insomma, certi esseri umani riescono ad
amare solo attraverso un’infatuazione competitiva. Certo è che una
volta conquistato il bottino quasi sempre l'amore svanisce e la
ricerca di una nuova preda diventa impellente. L’esito della
vicenda è questa, una ripetizione dello stesso schema. Può apparire
cinico considerare un essere umano come un oggetto da rubare, ma in
questo particolare caso non si tratta di vero amore bensì di bisogno
di avere un rivale da sbaragliare. Se questo nostro modo di amare non
ci soddisfa più, diventa necessario fermarsi a riflettere per
cercare la via d'uscita; nella nostra indagine non sottovalutiamo
però il fatto che si potrebbe trattare anche di pigrizia: una
relazione a tutti gli effetti è impegnativa, c’è la conduzione
della casa, ci sono le feste comandate a cui partecipare e quindi ci
accontentiamo di essere “l’amante”, l’altra donna, quella che
non ha obblighi. Solo dopo averlo compreso possiamo trovare una
risposta alla nostra domanda e, finalmente, provare ad innamorarci
per davvero.
Maria Giovanna Farina
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