domenica 8 novembre 2015

Quando l'amore finisce


Separarsi e continuare ad amarsi


Estinguersi, disegno a matita di Flavio Lappo

A volte la vita è davvero strana, ci mette difronte a situazioni che non avremmo immaginato. Ambra Angiolini si separa da Francesco Renga: non voglio entrare nel merito della sua vita privata, ma ispirarmi per una riflessione. Leggendo un'intervista che la protagonista ha rilasciato, si intuisce che la vita di coppia era troppo pesante da gestire nonostante l'amore dichiarato per l'ex. Una sua frase mi colpisce - Non mi sentirete mai recriminare con frasi tipo “Per lui ho fatto qualsiasi cosa”-
Ora focalizziamo sulla dichiarazione che ho messo in evidenza: è giusto non recriminare anche perché se si è fatta qualsiasi cosa mentre si amava, in quel momento per noi era naturale. Quando non amiamo più tutta la fatica diventa palese e ci sembra di aver sprecato il tempo e la vita... ma ormai è finita. A questo punto ci renderemo conto di aver perso qualcosa di noi che non tornerà più: ci siamo date fino in fondo ed ora siamo deluse. Già, ma mentre Ambra sta dicendo “non mi sentirete mai...” noi l'abbiamo già sentita, la frase è già uscita, quindi tutto il racconto dell'amore che continua, un amore enorme che Ambra ha dichiarato nella nota intervista, non è convincente.
Per superare una delusione il primo passo è ammetterla con tutti i pensieri e le parole che abbiamo dentro di noi. Non dobbiamo fare finta di essere forti e sagge, ma al contrario dobbiamo arrabbiarci perché il nostro progetto d'amore si è rovinato. Ci farà bene, eccome se ci farà bene! Al diavolo il bon ton, evviva la capacità di liberarci! Una volta purificate dal dolore e dal risentimento, con l'anima alleggerita, ameremo ancora il nostro ex, anche se in modo molto differente.



Maria Giovanna Farina

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lunedì 2 novembre 2015

Quando amare fa rima con “rubare”

Amore per l'oggetto sottratto

Il furbetto, acrilico su tela di Flavio Lappo


Ci sono persone che si innamorano sempre della donna o dell'uomo di qualcun altro. Può capitare a tutti, ma quando diventa una costante non è più un caso bensì una ripetizione ossessiva che fa male a tutti. Sappiamo quanto innamorarsi di qualcuno impegnato sia una catastrofe per tutte le conseguenze che ne derivano, dall'impossibilità di una relazione vissuta giorno per giorno fino al rischio continuo di essere scoperti dal partner ufficiale. Ma come mai mi continuo ad innamorare di persone impegnate? È la domanda ricorrente. La risposta: perché per te l'amore diventa eccitante se è un “furto”. Tutti da bambini abbiamo rubato un oggetto piccolo e insignificante: alzi la mano chi non lo fa fatto? Mi riferisco ad un'età in cui si è consapevoli che si sta rubando e ci si prepara all'azione. Giunti sul luogo del “delitto”, l'adrenalina sale, si prova un'ebrezza piacevole e allo stesso tempo paurosa, ma vinto ogni timore si allunga la mano. Quell'oggetto è nostro, se nessuno ci coglie in fallo e non viviamo la vergogna di sentirci ladri possiamo tranquillamente riprovarci. Nella maggior parte dei casi non si diventa rapinatori seriali e la soddisfazione di aver infranto le regole è sufficiente, non c'è bisogno di scomodare Freud per capirlo. Ma se l'appropriamento indebito diventa l'unica modalità di acquisto, ecco che ci trasformiamo in ladri e non sempre di oggetti...a volte di persone. Insomma certi esseri umani riescono ad amare solo così e non sempre per non prendersi la responsabilità dell'amore di coppia stabile. Certo è che una volta conquistato il bottino spesso l'amore svanisce e la ricerca di una uova preda diventa impellente. A meno che si abbia voglia di fermarsi a riflettere per cercare la via d'uscita.

Maria Giovanna Farina

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