mercoledì 29 giugno 2016

Amore al mare….

Amore e vacanze


La mia metà, disegno a matita di Flavio Lappo, 2016


Un noto proverbio cita più meno così: Amore al mare non porta all’altare. Riconsiderato alla luce della contemporaneità suona come un avvertimento, non tanto e non solo di un matrimonio sfumato nel nulla, ma sulla mancanza di serietà di una relazione. Il mare, il sole, le vacanze rendono tutti più superficiali, più desiderosi di avventure: se ci si dice Ti amo sotto l’ombrellone non ci si può fidare, sarà una relazione destinata a consumarsi durante il tempo della vacanza. Ma come sempre c’è chi non è d’accordo e insorge: “la persona della mia vita l’ho conosciuta in spiaggia”. E allora come ne usciamo?

Semplicemente ricordando che i detti popolari sono frutto di una lunga conoscenza sedimentata in tanti anni, si basano sull’esperienza di tutti i giorni e su una saggezza fatta quindi da situazioni conosciute e sperimentate, ma non per questo immuni dall’errore. Possiamo concludere: i proverbi sono veri fintanto che non troviamo un caso contrario. Questa è la vita reale, per cui non lasciamoci troppo condizionare e se troviamo una persona adatta a noi sotto l’ombrellone vicino al nostro, prima di lasciarcela scappare sperimentiamo...

 Maria Giovanna Farina ©Riproduzione riservata

domenica 5 giugno 2016

Femminicidio: richiesto incontro con Ministra Boschi


Diffondo con il mio blog dell'amore, perché l'amore è vita e non morte, l'appello partito dalle donne di #insiemesipuo' rivolto alla Ministra Boschi per essere ricevute a Roma. Se volete firmare, io l'ho fatto, scrivete a isa.maggi.statigeneralidonne@gmail.com
Di seguito potete leggere il testo della lettera di richiesta convocazione. sono invitati anche gli uomini.






Al Presidente della Repubblica Mattarella
Al Presidente del Senato Grasso
Alla Presidente della Camera Boldrini
Al Presidente del Consiglio Renzi
Alla Ministra con delega alle PO Boschi
Alle Ministre e al Ministri Alle Europarlamentari e agli Europarlamentari
Alle Amministratrici e agli Amministratori
Roma, 31 maggio 2016
Oggetto: Femminicidio. Richiesta urgente di incontro Ministra Boschi
Noi donne che viviamo in Italia, dopo l'ultimo femminicidio perpetrato su Sara Di Pietrantonio, chiediamo che le Istituzioni mettano subito in atto politiche attive, coerenti e coordinate per far fronte al drammatico problema della violenza maschile sulle donne, così come richiesto dalla Convenzione di Istanbul, ratificata dal Governo italiano, richiamata nel Piano nazionale per contrastare la violenza.
Sara aveva deciso di rompere con un uomo violento. E aveva scelto di essere una donna libera. La violenza è la rappresentazione del desiderio di controllo, dominio e possesso degli uomini sulle donne, anche quando la relazione si è conclusa. E' questo il nodo fondamentale, ma non possiamo abituarci a questa situazione.
Si deve agire assieme ai centri antiviolenza, che hanno costruito in questi anni grande professionalità nell'affrontare il problema, con tutti gli operatori coinvolti (operatori sociali, sanitari, del mondo della giustizia, delle forze dell'ordine, della scuola, dell'università, dei media, dell'imprenditoria) per realizzare politiche ed azioni integrate.La reazione delle istituzioni deve essere forte a tutti i livelli, dal governo alle amministrazioni regionali e locali, e deve coinvolgere anche la pubblica opinione e il sistema delle imprese utilizzando modalità innovative che in altri contesti europei hanno ottenuto risultati soddisfacenti come a Londra e a Barcellona.
Dobbiamo sentirci tutte e tutti obbligati ad agire, gli uomini e non solo le donne. Un Paese democratico non può tollerare che milioni di cittadine siano vittima di violenza, sia essa psicologica, economica, fisica e/o sessuale. Un Paese democratico deve reagire subito e con grande forza, applicare le leggi che ha e dotarsi di sempre rinnovati strumenti.
Sara è morta in completa e assordante solitudine, nell'indifferenza generale perchè la violenza contro le donne è considerata ancora oggi un fatto privato, la solidarietà umana non viene più coltivata, mentre si alimentano da parte di alcuni media morbosità e paura. Prima
di quell'ultimo atto violento, Sara ha vissuto quello che ogni giorno, in ogni ambito, si osserva: volgere lo sguardo altrove di fronte alla "cultura" del pregiudizio, discredito, violenza verso una donna perché donna, isolando la vittima e rafforzando il carnefice. Si deve creare un ambiente sociale che faciliti e promuova relazioni personali paritarie e non violente. I ragazzi e le ragazze devono diventare adulti ed adulte capaci di gestire le emozioni e le relazioni, per risolvere i conflitti e riconoscere le situazioni a rischio nella consapevolezza che se ne può uscire.
Le violenze sulle donne si eliminano solo con la prevenzione primaria, combattendo le cause: siamo per una vera rivoluzione culturale nell'ambito di una rinnovata e decisa attenzione alla cittadinanza attiva e responsabile.
I giovani come gli adulti, donne e uomini devono:
poter vivere nel rispetto reciproco,
avere parità di opportunità, autodeterminazione e libertà e il dovere al rispetto della libertà altrui e delle leggi
−conoscere cosa è la violenza in ogni sua forma e come prevenirla
conoscere e prevenire le discriminazioni di genere contro qualsiasi persona e a non farsi condizionare dai mass­media e dalle pubblicità sessiste e maschiliste
Dagli ultimi dati emerge che in generale è' diminuita la violenza sulle donne, anche se permane lo zoccolo duro, quello degli stupri e dei femminicidi. E' aumentata la coscienza femminile: sono di più le donne che hanno subito violenza a riconoscerla come un reato; sono di più le donne che riescono a prevenirla o ad interrompere la relazione prima che la spirale si stringa troppo attorno a loro. Le donne ne parlano di più con gli altri, si attivano, aumentano le denunce, anche se sono sempre una piccola percentuale del totale, si recano di più presso i centri antiviolenza, di pronto soccorso. Ma i dati dicono anche che aumenta la gravità della violenza subita e in particolare la quota di donne che riferiscono di aver temuto per la propria vita.
Prevenzione deve essere la parola d'ordine. Per questo è indispensabile mettere a punto un'agenda di incontri che coinvolga le Scuole,le Università e le Amministrazioni locali con il supporto di tutte quelle associazioni che da anni operano sui territori.
Si chiede una convocazione urgente di una rappresentanza delle donne firmatarie presso la sede della Ministra Boschi.
Per comunicazioni: isa.maggi.statigeneralidonne@gmail.com
Firmatarie
Marta Ajò, giornalista e scrittrice, "Il Portale delle Donne"
Patrizia Angelozzi, scrittrice e docente per la comunicazione sociale
Mariarita Autiero, insegnante
Luca Aschei,sociologo,consulente aziendale di Studio Aschei e Associati
Miriam Bisagni, sociologa,Consiglio delle Elette Piacenza, Associazione Piace Cibo Sano Cristina Boffelli, Presidente Associazione C.H.I.A.R.A. Onlus ­ Centro Antiviolenza di Voghera PV
Cinzia Boschiero, giornalista
Francesca Brezzi,Osservatorio Interuniversitario di Genere Anna Calò, Stati Generali delle Donne Young
Enrica Canale Parola, Stati Generali delle Donne Paola Carboni,libera professionista
Ketty Carraffa, giornalista
Simona Cavalieri, SIS Social Innovation Society Cristina Ceresa, giornalista
Chantal Certan, consigliera regione Valle d'Aosta Roberta Cibeu, imprenditrice
Marilù Chiofalo, docente,Stati Generali delle Donne
Paola Cleri, libera professionista, Stati Generali delle Donne Mariolina Coppola, imprenditrice
Antonella Cotti, attivista rete 13 febbraio Pistoia ,referente SGDT per lo sport ,docente Scuola media superiore
Carla Cucchiarelli. giornalista Caterina Della Torre, Dols Samanta Di Persio, scrittrice
Vittoria Doretti, Dirigente medico Azienda USLToscana sud est,Responsabile Educazione alla Salute Grosseto ­ Direzione Sanitaria,Responsabile Task Force Codice Rosa – Grosseto
Silvia Dumitrache,presidente Associazione Donne Romene in Italia / ADRI e famiglie migratorie Stati Generali delle Donne
Alicia Erazo, giornalista, Stati Generali delle Donne America Latina Maria Pia Ercolini, Associazione Toponomastica Femminile Francesca Ena, Stati Generali delle Donne
Maria Anna Fanelli, Ande, Stati Generali delle Donne
Maria Giovanna Farina, filosofa e scrittrice
Lisette Fernandez, Sportello d'ascolto e antiviolenza donna Yo te Escucho.Direttore generale Ass.Orquidea de Venezuela
Marisa Ferrari Occhionero, GIO e Università di Roma Sapienza
Margherita Flaminio, Stati Generali delle Donne
Vittoria Franco,filosofa,politica,senatrice della Repubblica Italiana
Irene Giacobbe, Presidente Associazione POWER and GENDER
Mary Giammona, imprenditrice
Maria Grazia Giaume, Siaf Toscana (associazione it. Armonizzazione familiare), Stati generali donne
Elena Galimberti, libera professionista in architettura Patrizia Giarratana
Elena Giffoni, addetta stampa
Bettina Giordani, libera professionista
Mariacristina Gribaudi, Amministratrice unica Keyline spa,Presidente Fondazione Musei Civici Venezia
Tiziana Iozzi, libera professionista
Elsa Javier, Chef Etno Gastronoma,Promotore Culturale Gastronomico
Carla Liberatore, addetta stampa Nellina Laganà, attrice
Diana Lanfranchi, docente scuola superiore Simona Lanzoni, Fondazione Pangea Annalisa Lembo,dipendente Autogrill
Isa Maggi, Stati Generali delle Donne
Roberta Manfredini,Psicologa Psicoterapeuta Criminologa Assunta Marinelli, scrittrice
Flavia Marzano, Docente, rete Wister, Stati Generali dell'Innovazione Michela Mattiazzi, commessa
Matteo Mazza, Direttore del centro antiviolenza mediterranea cav di Reggio Calabria
Laura Moschini,Osservatorio Interuniversitario di Genere Rosaria Nelli, Stati Generali delle Donne
Silvana Neri, imprenditrice,Stati Generali delle Donne
Mariana Paliev, docente, councellor Flaminia Paolucci Mancinelli, scittrice Sabina Passamonti,docente universitaria Francesca Panzarin, Womenonics
Celia Pariona Vergaray,libera professionista, Stati Generali delle Donne
Pia Petrucci in qualità di Presidente diFIDAPA BPW Italy Daniela Poggi, attrice
Francesca Pontani, insegnante,libera professionista in architettura,componente delle donne democratiche di Monza e Brianza
Vincenzo Puppo, Medico ­ Sessuologo, Centro Italiano di Sessuologia Michela Ricolfi,libera professionista,Stati Generali delle Donne
Elisabetta Righi Iwanejko, già Dirigente P.A., libera professionista, Segretario Generale Associazione San Marino­Italia
Pina Rosato presidente ass. Kairos Banca del Tempo e di Saperi di Francavilla al mare Anna Rita Rossini, Spazio Donna Abruzzo
Carmen Silva, presidente ass. multietnica di volontariato sociale "Ci siamo anche noi"
Palma Sopito, imprenditrice
Gabriella Taddeo, Stati generali delle donne Antonella Tagliabue Ceo Un­Guru
Silvia Vianello, libera professionista
Francesca Zajczyk, docente universitaria Marinella Zetti, giornalista