mercoledì 23 settembre 2015

Matrimonio e amore


Dal libro di Tolstoj, 
un’analisi antica e attuale al tempo stesso

 
Il confronto, acrilico su tela di Flavio Lappo
Il titolo del libro, La sonata di Kreutzer di Lev Tolstoj, si ispira all'omonimo pezzo di Beethoven ed è un dialogo, quasi un monologo, avvenuto in treno durante un viaggio. La narrazione prende le mosse dalla confessione di qualcosa di tremendo che non svelerò per non togliere al lettore il gusto della scoperta. Matrimonio e amore tra uomo e donna vengono qui analizzati con un disincanto al limite del cinismo dove i ruoli hanno un grosso peso. Frasi come “Le donne sono mille volte più pericolose del gioco d'azzardo” lasciano perplessi, quasi spingono all'abbandono del testo certi di trovarsi di fronte al più retrogrado e becero maschilismo. Continuare la lettura premia perché Tolstoj analizza, tra l’altro, con grande acutezza la ragione della mancata parità dei diritti uomo-donna, imputando al maschio la colpa di considerare la femmina soprattutto come oggetto di piacere. È interessante procedere nella lettura perché si incontrano tutte le difficoltà di una coppia con figli, disagi considerati con attenta e meticolosa capacità critica. L'analisi di questo matrimonio pieno di contrasti si spinge fino all'entrata in scena di un terzo incomodo, tutto in un'atmosfera di profonda analisi influenzata dal primo Freud, quello impegnato nello studio dell'isteria. Un interessante ed originale viaggio nell'animo tormentato di un marito geloso, un percorso di cui si può non condividere tutto ma dal quale non si riesce a non lasciarsi affascinare grazie ad una scrittura che sa condurre anche alla riflessione più profonda sull'agire, a volte estremo, di molti esseri umani. Quando le circostanze sono favorevoli potremmo trovarci ad agire come l'interprete.
Sul treno c'è un passeggero che ascolta tutta la vicenda umana del protagonista senza ergersi a giudice, l'interesse del compagno di viaggio sa andare oltre per offrire un ascolto ed una partecipazione emotiva degna di un uomo non comune. È un classico da leggere anche per scoprire quanto certe tematiche trattate da Tolstoj, uno scrittore dell'ottocento, siano tremendamente attuali e, ahimè, non ancora risolte.  


Maria Giovanna Farina

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martedì 15 settembre 2015

Vuoi trovare l'amore?

Rallenta e prenditi qualche minuto al giorno

Occhi, acrilico su tela di Flavio Lappo



Pensiamo sia meglio vivere relazioni mordi e fuggi piuttosto che innamorarci? Poi però non lamentiamoci di non essere amate e desiderate. In realtà è la fretta a remare contro l'amore, la frenesia con cui viviamo la nostra vita quotidiana rende sempre più difficile approfondire la conoscenza e impossibile scovare il nostro lui nel mare della moltitudine se non ci diamo il tempo. Allora rallentiamo: mettiamo in tasca per una manciata di minuti al giorno il nostro smartphone, tablet...facciamo un bel respiro, rilassiamoci e ovunque siamo guardiamo negli occhi chi ci sta difronte: in metropolitana, sul tram, nella sala d'aspetto del medico. Lo sguardo è il primo messaggio da indagare per capire l'altro. Magari lui non è bello, forse non ci piace al primo istante, non è l'uomo dei sogni, ma in seguito potremmo scoprire quanto sia piacevole passeggiare con lui, chiacchierare di tutto, mangiare un gelato e amarlo. L'amore ci colpisce inaspettatamente, osservare gli occhi di un uomo ci regala la possibilità di accorgerci così da non perdere “la freccia di Eros”.  
Maria Giovanna Farina



martedì 8 settembre 2015

L'attesa in amore

Il tempo dell'attesa


L'attesa di Flavio Lappo, disegno a matita


L'amore conosce l'attesa? Sì e lo metto in luce in Dimmi che mi ami. Ma che cosa è l'attesa? È il tempo in cui stiamo aspettando cosa succede e non sappiamo ancora quale sarà l'esito, è lo stato d’animo di chi aspetta, è il desiderio, l’ansia con cui si attende un nuovo evento. In amore è il tempo che intercorre tra i messaggi non verbali che abbiamo lanciato e la risposta dell'altro, quando mandiamo un input ma non sappiamo quale sarà l'esito. Chissà se quella persona che ci interessa, ci attrae e forse già amiamo, ci corrisponderà? Non lo sappiamo e l'attesa diventa lo spazio che ci separa dalla risposta ai nostri interrogativi. L'attesa è un momento del rapporto in costruzione in cui la fantasia prende il posto della vita reale e se da un lato può metterci ansia, dall'altro è il nuovo a cui andiamo incontro, la scoperta dello sconosciuto. E ciò è allettante. L'attesa è anche lo spazio tra un incontro e l'altro, il vuoto tra un addio e un nuovo buongiorno. Essa è la riflessione intorno al nostro amore per capire se lo vogliamo veramente, se lo amiamo veramente e se c'è reciprocità, se avvertiamo la sua mancanza. L'attesa è raccoglimento in noi stessi per cogliere il senso profondo dei nostri sentimenti. Essa fa bene all'amore: in quest'epoca veloce dove i rapporti faticano ad approfondirsi, attendere diventa terapia. L'amore non ci è dato subito quando lo vogliamo, dobbiamo attenderlo.

Maria Giovanna Farina

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