venerdì 18 gennaio 2019

Ti amo, una frase fatale



Raskòlnikov sta scontando la sua pena in Siberia, Sonja è vicina a lui, lo ha seguito fin lì e vive nella stessa città dove si trova la prigione. Ad un certo punto c’è la confessione del suo amore per lei che lo scrittore rielabora così:
Avrebbero voluto parlare, ma non potevano. Avevano le lacrime agli occhi. Tutti e due erano pallidi e magri, ma sui loro volti sbiancati dalla malattia splendeva già la luce di un futuro diverso, di una completa rinascita, di una vita nuova. Li aveva risuscitati l’amore: il cuore dell’uno, ormai, racchiudeva un’inesauribile sorgente di vita per il cuore dell’altro. Erano decisi ad attendere, a pazientare. … egli era rinato e lo sapeva, lo sentiva con certezza in tutto il suo essere rinnovato; e lei, lei non viveva che della vita di lui! …  Pensava a lei. Ricordò come l’aveva sempre tormentata, come aveva straziato il suo cuore; ricordò il suo visino pallido, smunto; ma quei ricordi non lo facevano più soffrire: sapeva con che amore infinito, ormai, avrebbe ripagato tutte le sue sofferenze.
La consapevolezza dell’amare non deve giungere necessariamente da una condizione così estrema, quando manca addirittura il tempo di amarsi, quando la vita potrebbe volgere al termine. La frase ti amo detta come rivelazione di verità è sempre fatale, non permette di tornare indietro per questo va pronunciata quando siamo certi di essere corrisposti; è però una dichiarazione da fare anche se fosse per amarsi solo poche ore. Sono gli opposti estremi a fornire nuova linfa: da un lato l’amore ci fa credere che durerà per sempre mentre dall’altro temiamo la sua fine.
Queste righe di Dostoevskij descrivono come il vero amore sappia creare il cambiamento, la previsione di un futuro che sta nascendo e che ci appare il migliore insieme alla certezza della potenza curativa dell’amare e dell’essere riamato. A noi rimane un suggerimento fondamentale per scorgere l’amore dell’altro, per accoglierlo come un dono prezioso della vita al di là delle parole. Le parole sono importanti ma non dimentichiamo mai il loro aspetto volatile e sfuggente, sono un flatus vocis, e anche Ti amo fa parte di questa legge universale.
Sono spesso le donne a lamentare questa lacuna verbale del loro partner, ma non sarà l’obbligo, nemico mortale dell’amore, a farlo decidere di aprire il cuore, bensì la libertà di sentirsi a proprio agio nella ricerca dei propri moti interiori. 
Maria Giovanna Farina

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