sabato 16 gennaio 2016

La solitudine sentimentale

Di cosa si tratta?

Solitudine,, acrilico su tela, 2015 di Flavio Lappo


Una vita fatta di relazioni on-line e di amicizie virtuali può condurre in un baratro di solitudine. Sì, perché fin che sei connesso alla rete vivi in un mondo popolato da mille stimoli colorati, sonori... ma poi, spente le luci, ti ritrovi solo e la solitudine sentimentale si pone in primo piano. Non sto demonizzando i media ma solo focalizzando sul suo esclusivo uso per vivere con gli altri. Ma cosa significa davvero essere soli? Non avere una vita interiore soddisfacente perché si è privi di interessi personali, perché si segue l'onda piuttosto che vivere la propria vita. Il mio suggerimento è quindi di cercare l'equilibrio attraverso una vita fatta di piccoli momenti piacevoli vissuti in solitudine per non aver bisogno a tutti i costi di qualcuno. Allora se sarà solitudine, sarà cercata e non imposta da una vita che non riusciamo a vivere nella libertà di essere ciò che siamo. La vera solitudine affettiva è non saper stare con se stessi.

Maria Giovanna Farina © Riproduzione riservata


3 commenti:

  1. Come non essere in accordo su quanto scritto, hai colto nel segno o meglio hai messo il dito nella piaga, spero vivamente sia di aiuto a chi spesso confonde la solitudine con la malinconia, lo stare insieme ad altri come la fonte di ogni bene. L'equilibrio, come suggerisci, è la cosa migliore.

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  2. In effetti i media ci aiutano solo in parte lasciandoci in balia di amicizie virtuali o pseudo tali che alla fine della giornata lasciano un vuoto, talvolta, incolmabile. Condivido il tuo pensiero... credo sia necessario ritagliarci degli spazi personali che ci aiutino a stare bene con noi stess* senza l'ausilio di surrogati!. Grazie, Maria Giovanna.

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