Non
credo più all'amore! E tu ci credi?
Immagine tratta da www.grafiksmania.com |
Questa
è una tra le domande, ahimè, più “gettonate” che mi arrivano
un po' da tutte le parti alla quale desidero dare la mia risposta.
Cosa
vuol dire credere? Vocabolario alla mano, credere significa dare
credito, di conseguenza avere fiducia in qualcuno o in qualche cosa. Chi
è sfiduciato ha subito una disillusione e non crede più nell'amore
e (nella) nelle persone con le quali ha vissuto una relazione. Direi
che il verbo credere debba essere cancellato, senza più aspettare un
attimo, dal vocabolario amoroso. Credere vuol dire esser sicuri di
qualcosa, chi crede in Dio è certo che Egli esista. Ma come si fa a
credere in qualcosa che per esistere ha bisogno di libertà? Non a
caso Eros, il dio greco dell'amore, è munito di ali e svolazzando
qua e là lancia frecce portatitici di innamoramenti. Con ciò voglio
dire che l'amore per sua natura non può essere imbrigliato
“nell'eterno” e le nostre delusioni nascono dal fatto che
vorremmo lo sia. Se il partner ci confessa di considerarci l'amore più
grande che abbia mai incontrato è senz'altro vero, il problema è
spesso nostro che in questa dichiarazione leggiamo le due parole “Per
sempre”. È la condizione mentale descritta ad ingannarci, il
nostro preconcetto dell'eterno amore ci conduce lontani dall'attimo
che stiamo vivendo. Se invece ci avvicinassimo all'amore nel
rispetto e nella sincerità, ma senza pensare troppo al domani,
potremmo costruire un rapporto piacevole e se poi durerà: tanto
meglio. A quel punto, quando avremo in mano delle prove che è un
amore con le caratteristiche della durata, dovremmo impegnarci tutti
e due per mantenerlo giovane, fresco, appassionato, eroticamente
attivo, sentimentalmente solido... certo il “Per sempre” sa
metterci al riparo dalla paura della perdita, ma è proprio questo
preconcetto a condurci in una posizione interiore non adatta
all'amore. Non voglio dirvi che l'amore deve essere effimero, tutti
noi vogliamo amare ed essere amati, ma ricordiamo che serrature,
sbarre, lucchetti...non confanno all'Amore.
Maria Giovanna Farina www.mariagiovannafarina.it
© Riproduzione riservata
L'amore è, l'amore siamo, l'amore è l'essenza del nostro essere, del nostro esserci , del nostro essere nel mondo. Del nostro essere plurali. Non può essere oggetto di credenza o fede, sarebbe un'altra cosa. Tutte le definizioni, utili qualche volta, ma se assolutizzate, ingabbianti, deformanti. L'amore è alato, ha familiarità con l'aria che respiriamo. E allora "Largo all'eros alato" diceva una antica combattente della felicità e della libertà. E l'amore, nella sua volatile irrequietezza, "Filosofa sempre" diceva il vecchio maestro del pensiero di sempre, il nostro Platone. Solo il dubbio della perdita dell'amore, della sua essenza, della sua libertà, genera dolori atroci, riparabili sempre, a volte in apparenza incolmabili. Una ferita dell'essere. Angelo Guarnieri
RispondiElimina