Come
si fa a "riempire" il vuoto se il ti amo
ci è stato negato nell'infanzia?
Questa
è la domanda semplice, precisa e lapidaria che è giunta al blog
dell'amore. Rispondere con altrettanta sintesi è molto complicato,
ma proverò a dare un suggerimento praticabile come sono solita fare.
La prima cosa da non fare è riempire quel vuoto con un innamorato o un'innamorata: quel vuoto è incolmabile, ciò che nell'infanzia ci è
stato negato non potrà ridarcelo nessuno. Solo una presa di
coscienza lucida e davvero percepita nel profondo di noi, ci può far
compiere il primo passo. Quando da bambini non ci hanno amato, o non
sono stati capaci di trasmetterci l'amore che ci era dovuto,
diventiamo adulti con carenze affettive e per superare il nostro
vuoto abbiamo bisogno, piano piano, di imparare ad accettare questa
realtà; possiamo tentare di farlo, nei casi meno gravi, anche da
soli cercando di scoprire il perché del non amore. Se è vero che
dobbiamo “perdonare” chi non ha saputo amarci, allo stesso tempo
proponiamoci di smettere di desiderare la mancanza. Liberiamoci dal
marchio del non amore. Come ho già più volte ripetuto, l'amore
prevede una buona dose di libertà, anche la libertà dalla schiavitù
di un amore a tutti i costi. So che non è semplice da realizzare, ma
solo se ci sapremo riscattare dal bisogno potremo riuscire ad amare
qualcuno davvero e non desiderarlo come un sostituto, come un oggetto
da cui dipendere per riempire il vuoto. Il vuoto si riempe con un
amore libero che sa essere scambio, confronto e simmetria.
Maria
Giovanna Farina www.mariagiovannafarina.it
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Lo si mendica o lo si pretende o ci si chiude. Quel che è certo è che non lo si ottiene, perché quelle situazioni fanno paura oppure non lo si riconosce oppure lo si degrada per ritrovarsi nella situazione conosciuta di sofferenza. Hai detto bene: "smettere di desiderare la mancanza" anche se questa disorienta meno di un'eventuale presenza.
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