L’amore
di coppia diventa nostalgia quando la vita costringe alla solitudine
e, seppur in una casa di riposo di lusso si trascorra agevolmente
l’età in cui il rallentamento dell’esistenza è una
consuetudine, il ricordo della vita di un tempo riconduce
all’attività frenetica della giovinezza ed ora la sua terribile
mancanza diventa insopportabile.
Il
caso di Sandro, un anziano e malato signore obbligato a trascorrere
gli ultimi anni seduto a causa di una paralisi alle gambe, diventa il
simbolo del bisogno umano di amare. Anche se la salute cagionevole e
l’età matura impediscono i movimenti del corpo, il cuore vive la
sua continua giovinezza e desidera non smettere mai di battere per
l’amore. Mi ha colpito il suo racconto, quello di un passato ricco
di emozioni, di incontri, di lavoro appassionante e di un matrimonio
felice. Poi la solitudine, il tormento di una senescenza buia
aspettando la fine su una sedia a rotelle. Il desiderio di nuove
esperienze conduce però Sandro a ripensare l’amore con grande
intensità, a volere per sé una nuova occasione conscio di quanto
sia però complicato ritornare a vivere fino in fondo. Nonostante
l’obbligo di rimanere in casa di riposo – Perché devo riposarmi?
- mi sussurra - qui sono parcheggiato in attesa dell’ultimo respiro
e poi avrò tempo per riposare…
La
caparbietà e un pizzico di fortuna hanno regalato a Sandro una bella
vittoria sulla solitudine del cuore: proprio in quel luogo di
“detenzione”, come lo ha sempre definito, ha incontrato la
libertà di amare. Non gli ho chiesto se fosse innamorato, credo di
averlo compreso dalla nuova luce nei suoi occhi sorta quando vicino
alla sua poltrona è comparsa Rosalba. Durante l’ultimo incontro
con il gruppo nella casa di riposo, lui mi ha dato, senza pronunciare
alcuna parola, la bellissima notizia: Eros si è fermato per qualche
minuto ed ha fatto il miracolo. Senza invadenza mi sono fatta
raccontare come è nata la loro coppia, un caso certamente raro per
la condizione di vita in cui il prodigio è venuto al mondo. Sandro,
durante la giovinezza, sono certa sia stato un perfetto tombeur
de femmes, l’ho
compreso dallo stile con cui si rapporta al genere femminile e con
Rosalba ha sfoderato una delle sue armi più consolidate
dall'esperienza. Lei uno scricciolo, magrissima, raffinata e gentile
lo ha avvicinato mossa da un profondo senso materno; colpita dal
perenne broncio di Sandro, che ha un viso da buono e due occhietti
vispi celati da occhiali con lenti fumé, gli ha rivolto la parola
con un banale pretesto - Gioca sempre da solo a carte? – e lui –
Così non devo parlare con nessuno - Una risposta che blocca ogni
possibile replica, ma Rosalba non si scoraggia e – Sa giocare a
scala quaranta? – risposta – È un gioco da signora –
Sandro
è molto perspicace, sa lanciare l’esca come un abile pescatore e,
conscio del suo successo con le donne, ha subito compreso, certe
competenze non si perdono con l’età, che con Rosalba doveva
comportarsi come un bambino capriccioso e indifeso, solo e bisognoso
di attenzioni. Dal suo racconto emerge, come un galleggiante sul pelo
dell’acqua, la furbizia con cui ha attratto a sé l’ingenua
Rosalba, allo stesso tempo traspare dal suo essere un profondo
rispetto per le donne e ciò me lo ha reso ancor più simpatico. Il
suo giochetto della seduzione è solo una delle numerose “trappole”
con cui gli uomini sanno catturare le donne. L’amore è sbocciato,
questo solo conta, e il loro appassionato stare insieme vive e si
nutre di baci e carezze che con l’immaginazione sanno essere molto
di più. La vita di Sandro non scorrerà molto a lungo, ma il tempo
che gli resta sarà ricco della pienezza che l’amore di coppia sa
donare a qualsiasi età.
Maria
Giovanna Farina
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