lunedì 10 dicembre 2012

Speranze d’amore


Una poesia che nasconde più livelli di interpretazione: vi invito a dare la vostra.
Senza titolo, olio su tela di Flavio Lappo


Speranze d’amore

Sospeso nell’ombra di un sole che muore
Raccolgo il grido di una donna che si dispera,
dal suo volto non traspare
La catarsi del suo cuore.
Il crollo di una chimera,
Il folle richiamo del mare.
È viva! Respira ancora!
Rinasce con me.

Max Bonfanti, filosofo www.laccentodisocrate.it

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7 commenti:

  1. Versi di sensibile ascolto. Si percepisce una sofferenza profonda ma sospesa nel poeta che gli permette di individuare la sofferenza (pur non visibile) dell'altro in empatia. "LA CATARSI DEL SUO CUORE" (splendido verso). Quel grido nascosto è richiamo. Ne segue le onde pur nella consapevole follia. Il dono diventa rinascita...rinascita di entrambi. Meravigliosa! Silvia Calzolari

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    1. Grazie per il sentito apprezzamento. Come hai ben capito si tratta di una poesia breve, ma surdeterminata e tu sei riuscita a “vivere” in pieno la sofferenza.
      Max Bonfanti

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    2. E autenticamente sincera!
      Sebbene sia breve, contiene tutto cio' che serve per trasmettere il suo messaggio poetico.
      Si percepisce la sofferenza, e la solitudine dell'anima,di fronte all'indifferenza umana, che annuisce, senza pero' soffermarsi più di tanto.
      Bella.
      Paola Maria Leonardi

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    3. E' sparito il mio breve commento!

      E' autenticamente sincera. Contiene l'amarezza, la sofferenza nella solitudine e nel distacco, avvenuto in tempi remoti.
      Nello scenario ipotetico di un mondo che continua a girare senza sosta, secondo l'ottica dell'Autore.
      Intravedo un flebile pertugio, ove possa insinuarsi la speranza, compagna e sostegno dei nostri desideri, troppo spesso, rimasti sospesi nel vuoto dell'indifferenza.

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    4. È vero quello che dici e, come vuol sottendere il titolo, speranze d'amore, la loro realizzazione è possibile anche per chi non ci crede più. Max Bonfanti

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  2. Mi sembra chiaro il richiamo del ricordo della madre.
    "Il folle richiamo del mare" riporta all'evocazione del disastro del parto, quindi all'esperienza pre-natale, il distacco dal grembo materno e l'abbandono del liquido amniotico, nonché quello del rapporto con la madre, vista come "una donna che si dispera". Emblematico, in questo senso, l'altro verso "Il crollo di una chimera", appena successivo agli altri decisamente chiarificatori: "dal suo volto non traspare/ la catarsi del suo cuore"; la caducità dell'esperienza terrena ricorda al filosofo che anche la madre non è eterna; così come pure si possono trovare, tuttavia, richiami all'idealizzazione della donna, durante il transfert attraverso l'esperienza dell'amore sensuale e sentimentale: "E' viva! Respira ancora!/ Rinasce con me."
    Versi molto intensi,
    un caro saluto,
    Piero Donato

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    1. Veramente magnifica l’interpretazione del parto! Grazie per essere riuscito a cogliere un’essenza non visibile a tutti.
      Max Bonfanti

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