Amore per l'oggetto sottratto
Il furbetto, acrilico su tela di Flavio Lappo |
Ci
sono persone che si innamorano sempre della donna o dell'uomo di
qualcun altro. Può capitare a tutti, ma quando diventa una costante
non è più un caso bensì una ripetizione ossessiva che fa male a
tutti. Sappiamo quanto innamorarsi di qualcuno impegnato sia una
catastrofe per tutte le conseguenze che ne derivano,
dall'impossibilità di una relazione vissuta giorno per giorno fino
al rischio continuo di essere scoperti dal partner ufficiale. Ma come
mai mi continuo ad innamorare di persone impegnate? È la domanda
ricorrente. La risposta: perché per te l'amore diventa eccitante se
è un “furto”. Tutti da bambini abbiamo rubato un oggetto piccolo
e insignificante: alzi la mano chi non lo fa fatto? Mi riferisco ad
un'età in cui si è consapevoli che si sta rubando e ci si prepara
all'azione. Giunti sul luogo del “delitto”, l'adrenalina sale, si
prova un'ebrezza piacevole e allo stesso tempo paurosa, ma vinto ogni
timore si allunga la mano. Quell'oggetto è nostro, se nessuno ci
coglie in fallo e non viviamo la vergogna di sentirci ladri possiamo
tranquillamente riprovarci. Nella maggior parte dei casi non si
diventa rapinatori seriali e la soddisfazione di aver infranto le
regole è sufficiente, non c'è bisogno di scomodare Freud per
capirlo. Ma se l'appropriamento indebito diventa l'unica modalità di
acquisto, ecco che ci trasformiamo in ladri e non sempre di
oggetti...a volte di persone. Insomma certi esseri umani riescono ad
amare solo così e non sempre per non prendersi la responsabilità
dell'amore di coppia stabile. Certo è che una volta conquistato il bottino spesso l'amore svanisce e la ricerca di una uova preda diventa
impellente. A meno che si abbia voglia di fermarsi a riflettere per
cercare la via d'uscita.
Maria Giovanna Farina
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