Matrimonio,
divorzio, figli: una riflessione per provare a vivere meglio
immagine di globus magazine |
La richiesta di una lettrice mi spinge a trattare questo argomento.
Matrimoni
finiti, uomini e donne avviliti per il progetto di vita a due fallito in un
divorzio. I figli soffrono, i padri separati balzano agli onori della cronaca
per la precarietà economica ed emotiva della loro esistenza. I soldi non
bastano più, molti di loro devono lasciare la casa alla famiglia e si riducono
a dormire in auto. E le madri separate devono accudire i figli ancora più di
prima, l’ex marito riesce a vedere i bambini solo nel fine settimana e non può, a
volte non vuole, occuparsi di loro. Tutti conducevano una vita dignitosa mentre
ora tutto è spazzato via con un colpo di vento, magari odi e risentimenti
complicano ancor di più i rapporti. Non sono contro il divorzio e nemmeno
avverso il matrimonio, ma rifletto sul fatto che si dovrebbe pensare a lungo prima
di fare il grande passo. Riflettere sull’azione che si sta per compiere,
riflettere e cercare dentro di sé le ragioni che spingono alla scelta
matrimoniale e al desiderio di diventare genitori. È importante comprendere se
è la cultura in cui si è immersi a far percorrere il sentiero dell’unione per
la vita, oppure se lo si fa perché lo fanno tutti gli amici, lo hanno fatto i
genitori o semplicemente perché è la strada più comoda per uscire dalla casa
paterna e spiccare il volo verso una maggiore libertà. O magari perché ci si
convince di non essere in grado di trovare la persona adatta e allora si sposa
chi appare, al momento, come la soluzione migliore. Queste ragioni sono troppo
deboli per sposarsi e dove non c’è una forte motivazione, il tracollo è in
agguato. E se poi la persona adatta la si trovasse dopo il matrimonio? Un bel
guaio! Lo so, se ora vi dico che alla base del matrimonio ci vuole l’amore mi
direte in coro: lo sappiamooo! Vero, lo sappiamo tutti, ma allora perché molti,
troppi, si sposano per motivi diversi e non per amore? Questo discorso può
apparire banale ma non lo è, desidera solo riportare l’attenzione sulle basi
solide di un’unione. Gli esseri umani sono, a mio parere, liberi di agire,
sbagliare e correggersi senza però coinvolgere persone innocenti come i figli.
I figli, nonostante si dica da più parti che prima o poi accettano, capiscono e
si adattano, in realtà la separazione dei genitori rimane per loro la promessa disillusa
di avere una famiglia. C‘è chi prosegue a vivere insieme nonostante comprenda
di non amarsi più, ma anche qui forse non fa la cosa giusta…difficile trovare
il comportamento migliore. Ecco perché una sana riflessione sul senso del
matrimonio andrebbe fatta a partire dalla scuola: educare alla scelta più
consona alla propria natura può rendere migliori molte vite. Per fortuna
esistono genitori separati in grado di condurre egregiamente la loro condizione
affiancando i figli nella crescita e preoccupandosi di non far loro mancare
affetto, vicinanza, comprensione...purtroppo non sono la maggioranza.
Nessun commento:
Posta un commento