martedì 2 aprile 2013

Quando nasce l'amore


The libertine



Il Libertino, già il titolo dice tutto ma non fino in fondo. Uno straordinario Johnny Depp dà vita al personaggio John Wilmot, secondo conte di Rochester, poeta alla corte di Carlo II in Inghilterra, in un momento storico in cui il vizio e la lussuria imperano. Per la prima parte del film, e anche oltre, l'erotismo fine a se stesso si impone fino a mostrare una visione pornografica della sessualità. Questo spingersi all'estremo, di un uomo che cerca il godimento fisico senza mai trovare un vero stimolo vitale che lo possa far diventare un vero scrittore, è utile per mostrare la nascita di Eros. John, il libertino, giunge di colpo, la freccia è scagliata, nel territorio della vera passione: innamorandosi scopre ciò che non aveva mia conosciuto, la passione del corpo e dell'anima. E mosso da questo potente impulso creativo aiuta un'attrice a diventare una vera star. Una bella dimostrazione della creatività, del desiderio di procreare talento e far nascere talento in uno spirito autenticamente maieutico. Gli altri aspetti del film possono più o meno piacere, ciò che conta per la mia/nostra riflessione è un'ennesima manifestazione del vero innamoramento dove sesso e anima si fondono all'unisono.

Maria Giovanna Farina www.mariagiovannafarina.it


Per chi non avesse visto il film, lo potete trovare in forma integrale su you tube

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10 commenti:

  1. Oggi il libertinismo sta dalla parte dei singles, delle orge nei locali erotici e nell'anoressia sentimentale. L'individualismo impera (accanto al familismo noioso e senza slancio vitale delle coppie "normali"). L'amore è casuale ma è anche una scelta di vita: l'abnegazione sentimentale consente di dissolvere la prigione dell'Io e di costruire l'oggetto amato. Allora il sesso non è più conquista ma è essere conquistati. Scoperta antica, meravigliosa, ma non ancora capita. Nascosta dietro un velo di retorica, non viene ancora capita. Bell'intervento, Maria Giovanna. Un saluto a tutti.

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    1. Grazie Nicola per le tue considerazioni, le condivido in pieno. Speriamo di poter aiutare qualcuno a riflettere.

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  2. Sicuramente ad alcuno di voi Lord qui presenti verrà in mente che io possa non essere un bravo protestante. Ma nessuno di voi spero vorrà mettere in dubbio la mia bravura nelle tre attività portanti della nostra epoca: scrittura di versi, vuotamento di bottiglie e riempimento di fanciulle.
    Qualcuno potrebbe dichiarare di essere bravo quanto me. Ma nelle tre attività simultaneamente e, signori, avendolo fatto spesso, posso dirvi che è richiesta una considerevole destrezza e manualità.
    Io non ho eguali: sono il migliore!

    dal film "The Libertine" di Laurence Dunmore

    La presunzione l'ha inventata il libertino !
    rosa colacoci

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    1. Certo questo Libertino era un tipo singolare, ma credo racchiuda bene in sé una certa tipologia di maschio e poi mi sembra proprio bello il passaggio dal libertinaggio all'amore che lui compie. Pagandone salate conseguenze, purtroppo per lui.

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    2. sicuramente la pena più grande da pagare !!
      rosa colacoci

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  3. Il mio commento sarà impopolare, lo so, ma voglio scagliare una pietra a favore del libertino e, perchè no?, della libertina. Il Paritismo c'è anche in questo, credo. Fermo restando che condivido buona parte delle considerazioni scritte dal dott. Ghezzani nei suoi diversi interventi a questo blog, vorrei far notare che nella categoria dei "libertini" non ci stanno solo persone con difficoltà, che giungono ad un'anoressia sentimentale, soffrendo e facendo soffrire. Il libertinaggio per alcuni è semplicemente un "modus vivendi" e, se vissuto con serenità e senza pregiudizi, non va demonizzato. Mi riferisco a quelle persone, uomini o donne che siano, che non aspirano a trovare un unico grande amore, che non amano l'idea di metter su famiglia, che non vogliono istituzionalizzare i propri legami d'amore. Credo che bisognerebbe uscire dagli schemini e pensare che esistono tanti tipi di persone e che la vita non dovrebbe essere un cartellino da timbrare a determinate scadenze. Quello che è più importante è l'amore per la Vita, in tutte le sue declinazioni e manifestazioni. Se una persona non aspira a creare un legame duraturo e desidera semplicemente vivere le proprie passioni, di qualunque natura esse siano, così come spontaneamente si sviluppano, è bene che sia innanzitutto sincera con se stessa e che non si faccia avviluppare dalle convenzioni sociali e poi sincera anche con gli altri. E' chiaro che il rischio è sempre in agguato: il/la libertina un giorno può innamorarsi in maniera più intensa oppure chi ha a che fare con un libertino/a dichiarato/a potrebbe ad un certo punto cadere nella "trappola" e innamorarsene, nonostante all'inizio abbia magari accettato l'altro per quello che è. Ma la Vita non è un rischio? L'importante, credo, è conoscersi davvero e vivere in armonia con la propria essenza, cercando di essere autentici nella relazione con l'altro. Perchè quando accade che un/a libertino/a si trova per forza di cose, all'improvviso, "incastrato" in un tipo di rapporto che non gli è congeniale (per es. un figlio non programmato) prima o poi i nodi vengono al pettine e a soffrirne si sarà in più di una persona.
    Eleonora Castellano (docente, scrittrice, psicologa)

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    1. Sottolineo che il libertino non è quello che non vuole istituzionalizzare la propria unione ma il vero Casanova che non riesce a trovare un amore duraturo. L'amore che dura non deve per forza essere in un matrimonio, ma è un'esperienza che arricchisce e nutre l'anima. Chi vuole semplicemente convivere con lo stesso partner non è un libertino ma una persona che ha deciso di non istituzionalizzare la propria unione, a prescindere dagli "schemini". Maria Giovanna Farina

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    2. Sì, sono d'accordo. Ma mi chiedo: non ci sono Casanova a cui non importa trovare un amore duraturo (e non solo il matrimonio) e gli va bene così? Solo l'amore duraturo rende una vita degna di essere vissuta? E come la mettiamo con tutti i milioni di essere umani che non lo trovano mai il grande amore?...
      Eleonora Castellano

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    3. Il termine duraturo è relativo alla durata dell'amore e non dell'unione. Si può stare insieme 10 anni ed essersi amati anche solo per 1 anno. Il Casanova ama per tutto il tempo della relazione perché quando finisce l'amore per lui non ha più senso viverla. L'altra categoria a cui fai riferimento è quella dei Don Giovanni che sono tutt'altro. Per tutti quelli che non lo trovano mai: anche per loro è nato il blog per far comprendere il vero senso della parola amore che non è solo attrazione erotica e neppure amore universale, ma un'unione in cui convivono amalgamati amore e sesso. Del problema della difficoltà a trovare il grande amore ne parleremo prossimamente. Sottolineo che il libertino di cui sto parlando è quello del film omonimo. MGF

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    4. Ok cara, grazie! Sei molto esperta ed è un piacere leggere le tue precisazioni! Chiaramente non parlo in difesa dei Casanova o dei Don Giovanni perchè mi siano simpatici, ma semplicemente cerco di capire cosa ci sia nella loro testa e come sia possibile vivere bene anche in quel modo... Saluti!
      Eleonora Castellano

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